Percezione del movimento e QI

L'intelligenza non dipende solo dalla velocità di elaborazione dell'informazione del cervello: altrettanto importante è la capacità di filtrare, a livello puramente percettivo, gli stimoli rilevanti. A dimostrarlo è la prima ricerca che abbia mai stabilito una forte correlazione fra un test puramente sensoriale e il quoziente intellettivo.

Le persone con alti punteggi nei test per il quoziente d'intelligenza (QI) elaborano le informazioni sensoriali in modo diverso da chi ottiene punteggi più bassi. A dimostrarlo è una ricerca - la prima in assoluto a stabilire una correlazione fra un test di tipo puramente sensoriale e il QI – condotta da un gruppo di psicologi dell'Università di Rochester che firma un articolo pubblicato su “Science”.

I ricercatori hanno messo a punto un test visivo i cui risultati mostrano che nella percezione di oggetti in movimento il cervello delle persone con alto quoziente intellettivo sono più selettive, riuscendo a sopprimere automaticamente eventuali movimenti meno rilevanti presenti in quello che è lo sfondo del centro di attenzione.

Nel corso dei loro esperimenti i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di persone di guardare alcuni video che mostravano delle barre in movimento e di dire se si stavano spostando verso sinistra o verso destra. Analizzando i tempi di visione necessari a ciascuno dei volontari per percepire correttamente il movimento, i ricercatori hanno notato che quando gli oggetti osservati erano piccoli le persone con QI più elevato ottenevano prestazioni migliori. Proseguendo nell'esame dei risultati si sono poi accorti, con una certa sorpresa, che quando invece gli oggetti in movimento erano grandi e occupavano una parte significativa del campo visivo, succedeva esattamente il contrario: le prestazioni migliori erano di chi aveva un QI più basso.

Le correlazioni fra QI e tempi necessari a percepire il movimento di oggetti piccoli (quadrati blu) e grandi (rombi rossi).

"Da ricerche precedenti, ci aspettavamo che tutti i partecipanti sarebbero stati meno abili nel rilevare il movimento di immagini di grandi dimensioni, ma i soggetti con alto QI sono andati molto, molto peggio", dice Michael Melnick, primo firmatario dell'articolo. "Nel cervello degli individui con un alto quoziente d'intelligenza c'è qualcosa che impedisce loro di vedere rapidamente i movimenti di grandi oggetti", aggiunge Duje Tadin, uno dei partecipanti allo studio. 

La difficoltà a percepire le grandi immagini in movimento, spiegano gli autori, è evidentemente correlata alla tendenza a sopprimere i movimenti che avvengono sullo sfondo, che nella maggior parte delle situazioni sono meno importanti di quelli di oggetti più piccoli ma in primo piano.

Pur essendo risultata statisticamente forte, la correlazione fra capacità sensoriale e QI aveva dapprima lasciato perplessi i ricercatori che hanno quindi ripetuto l'esperimento con un gruppo più ampio di persone, modificando il test in modo da escludere alcuni possibili fattori di confusione, come la decisione dei soggetti di concentrarsi volontariamente su piccole immagini in movimento, che avrebbero potuto distorcere l'esito della prova. I risultati hanno però confermato la conclusione precedente, rafforzando anzi la significatività statistica della correlazione.

Il cervello è bombardato da una straordinaria quantità di informazioni sensoriali – osservano gli autori - e la sua efficienza è determinata non solo dalla velocità con cui le nostre reti neurali elaborano questi segnali, ma anche da quanto sono bravi a sopprimere le informazioni meno rilevanti: "Un'elaborazione rapida è di scarsa utilità se non è limitata alle informazioni più rilevanti".



Riferimenti
Melnick M.D., Harrison B.R., Park S., Bennetto L., Tadin D. (2013). A strong interactive link between sensory discriminations and intelligence.Current Biology, 23(11), 1013-1017. Scarica il pdf