Riabilitazione neurovisiva nelle lesioni cerebrali acquisite

Come ampiamente riportato in letteratura, nei pazienti con lesione cerebrale acquisita si riscontra un’alta incidenza di disturbi a carico del sistema visuo-percettivo, visuo-spaziale e visuo-motorio, ed è ormai dimostrato che tali disturbi ritardano i progressi nella riabilitazione fisiatrica, determinano un esito sfavorevole nella riabilitazione dei deficit motori, dei disturbi del linguaggio, del gesto o dei vari domìni cognitivi (attenzione, memoria, funzioni esecutive, ecc.), producendo gravi problemi nella vita quotidiana, sociale e lavorativa del paziente.

Pertanto, una comprensione più profonda del fenomeno permette di affermare che la riabilitazione neuro-visiva è importante non solo di per sé, ma perché supporta in modo significativo il processo riabilitativo delle lesioni in aree cerebrali non-visive. Per tale ragione questi disturbi devono essere accuratamente diagnosticati e riabilitati attraverso strategie di tipo compensativo, sostitutivo e restitutivo.

La neuroscienza che si occupa dello studio e della valutazione del sistema visivo centrale e dei meccanismi corticali su cui questa funzione si basa, viene chiamata neurovisione. Le tecniche rieducative che migliorano l’elaborazione visuo-percettiva, visuo-spaziale e visuo-motoria, prendono il nome di riabilitazione neurovisiva.

La riabilitazione neurovisiva si pone come obiettivi generali di migliorare l’outcome funzionale delle prestazioni sanitarie erogate ai soggetti con lesione cerebrale attraverso i seguenti obiettivi specifici:

  • approfondire le conoscenze e le competenze delle professioni sanitarie della riabilitazione nell’ambito della terapia neuro-visiva
  • promuovere modalità e procedure di lavoro più razionali
  • migliorare l’inquadramento diagnostico dei pazienti in carico
  • affinare le strategie di intervento sui pazienti, modificando il modus operandi dei terapisti coinvolti
  • potenziare le strategie di gestione dei problemi che possono scaturire durante l’attività riabilitativa, con un particolare interesse verso i processi di problem solving e decision making legati agli aspetti più concreti della pratica clinica.


Riferimenti
  • Al-Khawaja I., Haboubi N.H.J. (2001), Neurovisual rehabilitation in Balint’s sindrome, J. Neurol. Neurosurg Psychiatry; (70):406–425
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  • Kerkhoff G., Munssinger U., Meier E.K. (1994), Neurovisual rehabilitation in cerebral blindines, Arch. Neurol; 51(5):474-81
  • Pescosolido N. (2001), Guida automobilistica ed efficienza visiva – pp. 31-47, Fabiano Editore, Canelli (AT)
  • Pescosolido N. (2002), Ipovisione: riabilitazione visiva alla guida automobilistica – pp. 181-197, Fabiano Editore, Canelli (AT)
  • Zoccolotti P., Di Pace E., Guariglia C. Judica A., Spinelli D. (1994), La riabilitazione del disturbo di lettura in un paziente traumatico con danno nei processi visivi di base, Oftalmologia Sociale: rivista di sanità pubblica – anno 17, n. 1-2