Memoria e cognizione spaziale

Sulla base dell’idea che la memoria a breve termine sia indipendente dal lobo temporale, i ricercatori hanno ipotizzato che i pazienti con deficit di memoria avrebbero compiuto il percorso stabilito, a meno che questa sezione del cervello mancante non fosse necessaria anche per la cognizione spaziale.

In uno studio che ha avuto come oggetto alcune persone con deficit di memoria e la loro capacità di muoversi nel proprio ambiente, i ricercatori dell’Università della California a San Diego in collaborazione con il San Diego Healthcare System dei Veteran Affairs (VA) hanno fornito nuove preziose indicazioni sui rapporti tra memoria e cognizione spaziale.

L’integrazione del cammino, ovvero la capacità del cervello di calcolare la distanza e la direzione del cammino percorso da una persona, è un aspetto importante della cognizione spaziale, che si ritiene dipenda dal lobo temporale mediale. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che l’ippocampo e la corteccia entorinale – due delle maggiori strutture del lobo temporale – non sono essenziali per l’integrazione del cammino.

Secondo quanto pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) a firma di Larry R. Squire, docente di psichiatria, neuroscienze e psicologia della School of Medicine dell’UCSD, lo studio aveva l’obiettivo di misurare se queste strutture siano essenziali per la cognizione spaziale. "Per decenni, le strutture del lobo temporale mediale sono state collegate alla memoria e alla cognizione spaziale”; ha commentato Squire. Un aspetto importante di tale facoltà è di conservare una traccia del cammino in un spazio di riferimento durante il movimento sulla base di alcuni ‘suggerimenti interni’ che si basano sulla memoria.

I soggetti dello studio, tutti con deficit di memoria e lesioni del lobo temporale mediale, sono stati sottoposti a un test di camminata su 16 diversi cammini abbastanza brevi da poter essere memorizzati nell’area di memoria a breve termine. Sulla base dell’idea che tale tipo di memoria sia indipendente dal lobo temporale mediale, i ricercatori hanno ipotizzato che questi pazienti avrebbero compiuto il percorso stabilito, a meno che questa sezione del cervello mancante non fosse necessaria anche per la cognizione spaziale.

Si è potuto riscontrare come i soggetti con deficit di memoria avessero alcuni paramentri di cognizione spaziale paragonabili a quelli del gruppo di controllo. "Abbiamo così concluso che l’ippocampo e la corteccia entorinale non sono essenziali per l’integrazione del cammino, dal momento che abbiamo mostrato come i test possano essere superati nonostante i danni a tali regioni cerebrali”, ha concluso Squire.



Riferimenti

  • Shrager Y, Brock Kirwan C, Squire LR (2008) Neural basis of the cognitive map: Path integration does not require hippocampus or entorhinal cortex, Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), 105(33):12034-12038 Scarica il PDF