Visione e sviluppo del linguaggio

La visione è vitale per lo sviluppo del linguaggio nell’infante.

Uno studio pubblicato recentemente dimostra che i bambini si basano su indizi visivi come una componente essenziale di apprendimento del linguaggio.

Lo studio di David J. Lewkowicz (Western University) e Amy H. Tift(Florida Atlantic University), ha esaminato bambini di 4-12 mesi in fase di apprendimento dell’Inglese mentre guardavano e ascoltavano una femmina recitare un monologo nella loro lingua madre inglese o in spagnolo.

Tra i 4 e gli 8 mesi di età i neonati spostato la loro attenzione dagli occhi alla bocca, indipendentemente dalla lingua che ascoltano poi, a 12 mesi, tornano a guardare gli occhi in risposta al linguaggio (non lo fanno per una lingua straniera).

Lo studio ipotizza che il primo spostamento consenta bambini di accedere ad indizi visuo-uditivi ridondanti che permettono loro di imparare le forme della lingua madre e che il secondo spostamento rifletta la crescente competenza nella lingua madre, il che da loro la libertà di spostare l'attenzione verso gli occhi per ottenere accesso ad indizi sociali.

"Nel complesso, i risultati attuali dimostrano che lo sviluppo della capacità di produzione del linguaggio si basa sui cambi di attenzione selettiva visuo-uditiva e che questo dipende in modo critico sulle esperienze precoci", secondo lo studio.

A partire da 6 mesi di età, i bambini iniziano a produrre semplici sillabe che alla fine diventano incorporate e trasformate nei loro primi segnali comunicativi significativi. A tale età questa osservazione avviene in parallelo allo sviluppo del sistema visuo-motorio, afferma il Dr. Stuart Mann, capo dei servizi visivi pediatrici.

"L'attenzione si verifica quando il sistema visivo è intatto" ha detto. "I bambini sviluppano la loro capacità di focalizzare e di usare entrambi gli occhi insieme dai 4 mesi di età e questa è ulteriormente perfezionata in modo che entro i 6 mesi di età il bambino a sviluppo tipico sia in grado di sostenere la messa a fuoco da vicino per vedere cosa sta succedendo. Guarda le labbra muoversi, sente il suono uscire. Sta facendo un confronto visuo-uditivo".

L’autore raccomanda che un bambino dovrebbe essere sottoposto ad un esame dello sviluppo percettivo già a 6 mesi di età, per garantire che gli occhi e il sistema visivo si stiano sviluppando in modo corretto.

Lo studio potrebbe avere importanti implicazioni per la comprensione dello sviluppo dei bambini a rischio di disturbi dello spettro autistico. Gli studi hanno trovato che i bambini con diagnosi di autismo a 1 anno guardano meno le facce e a 2 anni guardano la bocca dell’interlocutore di più dei bambini a sviluppo tipico (che invece guardano di più gli occhi). Questi risultati indicano che i bambini a rischio di disturbi dello spettro autistico seguono una strada diversa di sviluppo.

"Non lo sappiamo per certo, ma i bambini autistici potrebbero, a 6 mesi d’età, non avere le abilità visive per stabilire un adeguato contatto oculare in modo da sviluppare le capacità di elaborazione delle informazioni visive, per fare gli opportuni confronti e valutazioni", ha detto Mann. "Qui alla Western University of Health Sciences stiamo iniziando a indagare il rapporto tra lo sviluppo visivo normale e anormale e l’autismo."

Fonte
D.J. Lewkowicz, N.J. Minar, A.H. Tift, M. Brandon (2015) Perception of the Multisensory Coherence of Fluent Audiovisual Speech in Infancy: Its Emergence & the Role of Experience, J Exp Child Psychol. 0:147–162. Scarica il PDF